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03 - Parola di Vita - Marzo 2006

Parola di Vita -  Marzo 2006


«Chi opera la verità viene alla luce»

"Operare" la verità? La verità si apprende, si dice... Per Gesù la verità si "fa". Ci sorprende sempre Gesù.

Rimase sorpreso anche Nicodemo, un rabbino membro del Sinedrio. Andato da Gesù per interrogarlo su come entrare nel Regno di Dio, si sentì rispondere che avrebbe dovuto rinascere, ossia accogliere la vita nuova che Gesù era venuto a portare, lasciarsi trasformare interiormente fino a diventare figlio di Dio ed entrare così nel suo stesso mondo. La salvezza più che una conquista umana è un dono dall'Alto.

Nicodemo, andato da Gesù di notte, nelle tenebre, ne esce illuminato.

«Chi opera la verità viene alla luce»

Questa Parola di vita è un invito ad agire in conformità con la verità, in coerenza con il Vangelo. Essa ci domanda di essere persone che mettono in pratica la Parola di Dio e non soltanto ascoltatori . Come afferma un padre della Chiesa, Ilario, vescovo di Poitiers, "non vi è nulla delle parole di Dio che non si debba compiere; e tutto ciò che è detto ha in sé l'esigenza di essere messo in opera. Le parole di Dio sono decreti" .

Fede e comportamento morale sono in intimo rapporto.

Se in Gesù, come appare chiaramente nell'intenso discorso rivolto a Nicodemo, luce, vita e amore operante coincidono, non altrimenti potrà essere per quanti lo accolgono e diventano, in lui, figli di Dio. "Chi obbedisce al Signore e per suo mezzo segue la Scrittura - scrive Clemente Alessandrino, un altro padre della Chiesa -, viene trasformato pienamente a immagine del Maestro: egli giunge a vivere come Dio in carne".

La stessa coerenza è richiesta a chi non professa un particolare credo religioso. Le più profonde convinzioni che gli sono dettate dalla coscienza domandano di essere tradotte in fatti.

«Chi opera la verità viene alla luce»

Frutto del vivere la verità è venire alla luce, "accogliere" Cristo. Lo ha promesso Gesù: "A chi mi ama (...) mi manifesterò". Lui è la "luce vera".

Ma frutto del fare la verità è anche la testimonianza che si irradia all'esterno, nella società nella quale siamo inseriti. Lo ha detto ancora Gesù invitandoci a far risplendere la luce "davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli".

La coerenza di vita è eloquente più di ogni discorso. I figli domandano coerenza ai genitori: li vogliono uniti, intenti a consolidare l'armonia familiare. I cittadini aspettano coerenza dai politici che hanno eletto: che siano fedeli al programma concordato, che si dedichino al bene comune, che siano onesti nell'amministrare le risorse finanziarie. Gli studenti chiedono coerenza agli insegnanti nel loro impegno didattico ed educativo. Onestà, trasparenza, competenza sono esigite dai commercianti, dagli operai, dai professionisti...

La società si costruisce anche attraverso la testimonianza della consonanza tra i propri ideali e le scelte concrete di ogni giorno.

«Chi opera la verità viene alla luce»

È l'esperienza di uomini come Nelson Mandela, che ha saputo mantenere fede al suo impegno per l'uguaglianza pagato con lunghi anni bui di carcere e poi venuto alla ribalta nella guida del suo Paese; come Martin Luther King, che ha pagato con la vita la sua coerenza.

È anche l'esperienza di tanti uomini e donne sconosciuti, ma non meno autentici nelle loro scelte. È stato così, ad esempio, per l'imprenditore di una azienda a cui viene richiesta la tangente in cambio di nuove forniture. Non viene meno ai suoi principi. È una decisione sofferta ma ferma la sua, nella consapevolezza che, mantenendo fede alla sua onestà, avrebbe rischiato di perdere una grossa parte del suo fatturato. In effetti il grande magazzino che ne distribuisce i prodotti ritira gli ordini, portando l'impresa sull'orlo del fallimento. Dopo qualche mese, però, il magazzino è costretto a tornare sui suoi passi: i clienti protestano perché non trovano più i prodotti di quella impresa sugli scaffali. La coerenza di vita è stata riconosciuta.

Chiara Lubich

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